venerdì 20 gennaio 2017

Questo (non) è un mondo per single... di #PsicoGaia



La constatazione nasce da anni di osservazioni costanti e ravvicinate, di soggetti appartenenti alla specie protetta dei “sopravvissuti all’amore”, con annesso diritto di recesso, perché hanno il marchio del fidanzamento ufficiale. A loro tutto è concesso. Magari sono pure stracornuti, ma per la società, il loro dovere lo hanno fatto, mentre noi single siamo démodé, diavoli con quattro teste, senza nessuna al posto giusto.
Ciò che desidero raccontare, ripescando tra la biancheria che non utilizzo più, è la realtà dei single e degli aneddoti di persone come me, diversamente provviste di partner, costruiti per sopravvivere in una realtà decisamente non single. Il caso è preoccupante (forse), ma sono riuscita a destreggiarmi con qualche bizzarra e folle nefandezza o copione collaudato da donna perfettamente accessoriata di cotanto uomo (e donna) alla bisogna, messo in scena durante i ritrovi familiari, Natale, Pasqua, ecc… Di seguito quelli più folli (e realmente accaduti), dove ho giocato di ironia per sdrammatizzare e per mettere in difficoltà la santa inquisizione.

Scena n. 1. Durante il ritrovo bimestrale o annuale della famiglia al completo, parenti e amici mi chiedono ansimando: “Come mai sei ancora single? Hai qualche problema?”. La mia risposta… “No, nessun problema se non quello del troppo sesso, ho l’imbarazzo della scelta per questo sono single e tu ne fai abbastanza?”. Silenzio con tanto di volti colorati delle tinte più disparate.
Scena n. 2. Cena prenatalizia. Tutti accoppiati. Qualcuno rompe l’imbarazzo e chiede a me che sono naturalmente seduta a capotavola, il posto d’onore per l’interrogatorio, “…senti ma il fidanzato ancora non ce l’hai? Cosa aspetti?”… mmm: “Guarda doveva venire la mia ragazza, ma all’ultimo minuto al suo pesce rosso le è preso una crisi epilettica”… Li ho lasciati appositamente muti come pesci!
Scena n. 3. Ritrovo organizzato dal clan degli ammogliati e fidanzati (trattasi di amici in questo caso). Uno alla volta, mi chiedono perché sia ancora single, qualcuno lancia l’idea che non mi voglio prendere responsabilità o che sono difficile da accontentare, che nessuno mi va bene (il che è anche vero, ma saranno c… miei). E da quel tavolo sento un vocina inquietante che mi dice: “Come fai a stare senza una persona che ti completi e dia senso alla tua vita?”… “Guarda sono talmente al completo che mi sento stretta e stasera, non sapendo chi portare, tra i miei fidanzati, ho deciso di venire da sola”. E ribatto: “E tu ti senti incompleta senza il tuo lui?”, Che rimedi naturali usi? Tagli la mela e te l’appiccichi addosso?”.
Scena n.4. Matrimonio prestigioso con tanto di cappello. Penso subito a chi portare come cavaliere per non creare imbarazzo agli sposini. Chiamo un conoscente, neppure un amico, e gli chiedo “potresti accompagnarmi ad un matrimonio facendo finta di essere il mio compagno?”. Il ragazzo, molto più giovane di me, e quindi doppio smacco, è stato il fidanzato perfetto per un giorno, con gli occhi indiscreti di tutti che ci guardavano (invidiosi a parer mio). Amoreggiavamo come due sedicenni (niente sesso nei bagni o dietro i cespugli anche se…).
Cascando sul tradizionale, la situazione tipo è quella dei tuoi amici che hanno un altro amico single e cercano di propinartelo, presentandotelo come l’ultimo esemplare di uomo meraviglioso ancora esistente (ma perché è ancora libero allora?). Ai loro occhi sei una donna precocemente invecchiata e acida in crisi di astinenza. Per questo ti vogliono rifilare il single di turno.



Ma mi chiedo e vi chiedo: oggi giorno, per le donne della mia età, 40 anni, è più facile essere travolte da un treno che trovare un uomo disponibile ad impegnarsi?  Cosa ci offre il mercato? Vediamo :
– I pezzi "meglio", come li definisco io, sono stati già presi.
– Quelli che hanno superato i 40 e sono ancora single. Pensi subito che un uomo a quell’età non dovrebbe essere più sulla piazza, se così appetibile sul mercato. Allora ti sorge il dubbio che abbia delle perversioni, problemi psichici, incontinenze sentimentali, manie ecc…
– Quelli “troppo” (almeno così pare), con i quali non provi neppure a lanciare uno sguardo ammiccante perché sai in partenza che lui si girerà vero la scollatura più importante.
– Quelli non ancora pronti, reali o apparenti, che non sanno cosa vogliono, che sono nella famosa fase di transizione o confusione, post trauma della storia precedente.
– Gli omosessuali. Sarebbero perfetti, compagni meravigliosi. Attraenti, con una sensibilità femminile, ma con il punto di vista maschile. Lì non sfondi. Penosi i tentativi di fargli cambiare idea. Non provateci!
Non è un mondo per single mi viene da dire. Ciononostante si sopravvive in questa realtà ostile piena di pacchetti vacanze per coppie, cene per due, massaggi per due, camere matrimoniali a go go (non esistono quasi più le singole), e cibarti al supermercato diventa più caro che andare in gioielleria (tutte confezioni formato famiglia).
Non ho scritto questo pezzo per invidia o gelosia verso i miei amici e non, fidanzati piuttosto, per prendere le distanze in modo ironico, ma consapevole.
Vi lascio con questa domanda. Essere single: legittima difesa, scelta o ripiego? Cominciate voi che io vi seguo…

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Testo di Gaia Parenti
Immagine di Maria Teresa di Mise


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